Oggi voglio parlare di due problemi importanti nell’ambito dello stock picking: I dividendi e il debito.
AT&T è in una situazione abbastanza critica. Di seguito puoi vedere il prezzo negli ultimi 3 anni: non cresce più.
Perché mai un trader/investitore dovrebbe essere interessato a AT&T?
Ricordo che AT&T non è un’azienducola qualsiasi. È la più grande azienda di telecomunicazioni del mondo, il più grande fornitore di servizi di telefonia mobile e il più grande fornitore di servizi di telefonia fissa negli Stati Uniti.
L’amministratore delegato di AT&T John Stankey venerdì pomeriggio ha fatto una conferenza in cui ha voluto tranquillizzare gli investitori. Ha infatti promesso che AT&T non avrebbe diminuito i dividendi, nonostante la situazione di grande difficoltà.
Dati alla mano quindi gli investitori avrebbero un’azienda che distribuisce dividendi (attualmente siamo intorno al 7%) ma che non cresce più.
Domanda provocatoria: Ha senso continuarla a tenere in portafoglio solo per i dividendi?
I più crudi magari mi diranno che vogliono prendersi fino all’ultimo dividendo prima di disinvestire. Mah, io preferisco aziende destinate a crescere nel tempo e sfruttare l’interesse composto al 1000%!
Un altro problema sollevato è relativo all’innovazione tecnologica e lo sviluppo, in particolare nei servizi di streaming e nell’infrastruttura 5g.
Infatti secondo molti analisi AT&T dovrebbe spendere parecchio per mettersi in pari coi concorrenti e per provare a far cambiare rotta all’azienda.
Alcuni principali concorrenti nel settore streaming come Disney e Netflix hanno tassi di crescita spaventosa e sembrano cannibalizzare il mercato.
“Gli analisti di MoffettNathanson stimano che AT&T abbia perso abbonati TV premium ogni trimestre dal 2016, con un tasso di declino che ha raggiunto il 15,3% nel quarto trimestre.” Si legge nell’articolo.
In più dovrebbe spendere almeno altri 6 miliardi per l’infrastruttura 5g più ipotetici altri 27 miliardi negli anni a venire.
27 miliardi che non hanno!
Come possiamo vedere dal grafico seguente, la liquidità è bassissima e ci sono debiti addirittura per 155 miliardi.
“Il carico di debito dell’azienda ha destato preoccupazioni negli ultimi tempi.” si legge nell’articolo.
Questo è abbastanza normale perché i debiti significano interessi da pagare, ergo meno soldi. Inoltre ci sono anche minor vantaggi a chiedere eventuali prestiti in banca perché verrebbero erogati con tassi più alti o in quantità minore del preventivato.
Parliamoci chiaro: voi prestereste soldi a un conoscente che vi deve una tonnellata di soldi?
Ecco che AT&T si trova in una posizione delicata.
Il prezzo non cresce più da anni, non ha capacità di investire nel futuro e gli investitori giustamente si preoccupano.
Di base il lavoro dell’investitore è questo.
Cercare aziende interessanti e spulciarle cercando tutte le motivazioni possibili per non investire. Se dopo un’attenta analisi, l’azienda rimane ancora promettente e solida, allora si può mettere mano al portafoglio.
Ma dove reperire tutte queste informazioni?
Articoli, bilanci, Google?
Certo, ma non solo. La maggior parte di noi investe solo nei ritagli di tempo, non può valutare attentamente ogni report e analisi esistente… e chiariamoci, non serve neanche.
Per questo negli anni ho dovuto ottimizzare il processo. Ho iniziato a utilizzare alcuni tool, a pagamento e gratis, e ho velocizzato l’analisi.
Almeno in prima battuta.
Per trovare le motivazioni per investire spesso ci vuole molto. Ma per trovare motivi per rinunciare è invece molto veloce spesso!
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Ps.
AT&T dà dividendi del 7%… Un enormità, ma vi consiglio caldamente di girarne alla larga lo stesso!