Houston abbiamo un problema.
Siamo nel mezzo di una delle peggiori crisi economiche della storia a causa del Covid-19 che ha costretto tutti gli stati del mondo a chiudere le economie con i famosi lockdown.
Chiudere l’economia è un suicidio statale, però in questo caso è un suicidio necessario per limitare la diffusione e il contagio.
Uno dei grandi temi è:
Oggi abbiamo una terrificante risposta.
Sono stati registrati nuovi casi in Corea del Sud e Cina.
La Corea del Sud era uno degli stati più all’avanguardia nel contrasto alla diffusione del virus, mentre la Cina ha effettuato una quarantena dittatoriale e terribile che dopo 76 giorni, l’8 aprile, ha restituito la serenità al paese.
Da allora il paese si è lentamente riaperto. La prima cosa che è saltata all’occhio è la lentezza nel recupero della produzione, nonostante la Cina abbia il potere per far muovere le cose molto più in fretta delle altre economie mondiali basate sulla democrazia.
Primo campanello d’allarme. Quando si riaprirà ci vorrà molto tempo per rientrare nella “normalità”. Normalità che non sarà mai uguale a prima, i consumi cambieranno e le società cambieranno, ma questo è un altro discorso.
Secondo campanello d’allarme: sono stati registrati 6 nuovi casi nello scorso week-end proprio a Wuhan, focolaio di tutto.
I sei casi sono stati trovati in persone già in quarantena che erano asintomatiche prima di essere risultate positive, secondo il governo locale . Tutti e sei i casi sono emersi da un unico complesso residenziale.
Sebbene i nuovi casi siano pochi e appaiano sotto controllo, potrebbero essercene molti altri ancora non identificati proprio a causa della riapertura dell’economia.
Una potenziale seconda ondata di infezioni da coronavirus potrebbe essere possibile in Corea del Sud dopo che i casi confermati sono improvvisamente aumentati con un’ondata legata alle… discoteche di Seoul.
Park Won-soon, sindaco di Seul, ha ordinato subito di chiudere discoteche, bar, pub e altri locali notturni.
La Corea del Sud, che all’inizio di marzo ha avuto il secondo numero più alto di casi a livello globale dopo la Cina, è stata in grado di controllare la diffusione del virus senza dover adottare misure severe come l’imposizione di un blocco o il divieto di viaggiare all’estero. Invece le autorità hanno fatto affidamento invece su un massiccio regime di test e rintracciabilità.
Il primo ministro sudcoreano Chung Sye-kyun si è impegnato a mobilitare tutte le risorse disponibili per contenere un’ulteriore diffusione del virus. Il paese ha iniziato ad allentare il lockdown proprio questa settimana e per domani è prevista la riapertura delle scuole.
Tra un lamento delirante e l’altro Trump è riuscito anche a dire di aver sconfitto il virus. Poi ha ritrattato subito, incalzato da una giornalista.
Lo stato di New York inizierà a riaprire venerdì in alcune regioni, anche se New York City, l’epicentro statunitense dell’epidemia, vedrà probabilmente il suo blocco esteso a giugno.
I casi negli Stati Uniti sono aumentati dell’1,3% dal giorno precedente a 1,34 milioni, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University e dal Bloomberg News.
Mentre i paesi allentano le restrizioni il rischio di trasmissione aumenterà di nuovo, ha dichiarato Mike Ryan, capo del programma di emergenza sanitaria dell’Organizzazione mondiale della sanità. La domanda è se i paesi possono identificare e isolare gruppi di casi in modo che la trasmissione non raggiunga i tassi precedenti, ha detto.
“Houston, hai capito il problema?”
C’è il serio rischio che i casi si impennino di nuovo e che siano necessarie nuove chiusure e misure restrittive. In questo caso l’economia sarà ancora duramente colpita e i mercati reagiranno di conseguenza.
Rimando a questo interessante articolo: “Il martello e la danza“, che spiega nel dettaglio la faccenda coronavirus. Piccolo problema: l’articolo è di qualche giorno fa ed elogiava la Corea del Sud. Bene, ci mancherebbe, io spero riescano a gestire senza problemi questi nuovi casi ma attenzione a sottovalutare la potenza del contagio e il danno economico di medio-lungo termine.
Cosa vuol dire per noi trader?
Nulla e tutto. Dipende da come affrontiamo la cosa.
Un possibile crollo dell’economia potrebbe portare a un crollo degli indici e portarsi dietro anche altri strumenti finanziari.
Potrebbe essere un rischio farsi trovare sovraesposti sugli indici. Come al solito consiglio una diversificazione attenta e un’attentissima gestione del rischio.
Rischiare poco ha solo una controindicazione: eventuali bassi profitti. Punto. Rischiare tanto può bruciarti il conto. E ricordate: non si può prevedere mai il futuro e bisogna aspettarsi sempre cose mai viste.
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Da lunedì 11 maggio sarò live ogni sera alle 18:30 per un viaggio nel trading automatico.
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