I fondamentali della domanda / offerta di base rimangono positivi per il mercato della soia e se la Cina dovesse emergere come acquirente aggressivo nel secondo metà dell’anno, il mercato potrebbe essere impostato per un trend rialzista continuo.
Il rapporto del 30 giugno Acreage USDA ha segnalato che l’area piantata per 2020/21 è di 83.825 milioni di acri, in aumento dalla stima di marzo 31 che era 83,5 milioni ma sotto la stima media commerciale di 84,8 milioni.
Se colleghiamo il nuovo numero con la tabella domanda/offerta di giugno e utilizziamo l’attuale stima del rendimento dell’USDA, arriviamo a delle scorte finali di 411 milioni di bushel, in calo rispetto a 585 milioni nel 2019/20 e 909 milioni per il 2018/19.
Se riducessimo il rendimento del 3%, le scorte finali calerebbero a 287 milioni di bushel. Questo sembra essere una ragione sufficiente per avere un premio per il tempo metereologico.
Anche se il tempo migliora e la resa aumenta del 3% rispetto alla tendenza, le scorte finali arriverebbero a circa 535 milioni di bushel, in calo di 50 milioni dall’anno scorso.
Viste le prospettive finali delle scorte, i prezzi della soia del novembre 2020 sembrano relativamente economici rispetto ai cinque anni precedenti e il rapporto USDA di questa settimana è stato abbastanza rialzista da innescare un significativo acquisto nel complesso.
Da parte nostra abbiamo in corso un trade sulla soia molto classico che sfrutta la stagionalità ribassista estiva:
Il trade è “morbido” e si svolge nell’arco di circa sei mesi. E’ effettuato in spread (come al solito) tra i contratti X (novembre) e F(gennaio).
Questo è l’andamento dello spread in questione (linea nera). Come si vede è ancora laterale, sostanzialmente. Succede spesso con le stagionalità perché è un’operatività lenta, morbida, poco rischiosa e per questo poco emozionante.
… Ma l’importante è che porti a casa la pagnotta. Di seguito trovi l’equity line della stessa operazione negli ultimi 59 anni. 71% di trade vincenti: non male.
Questo non vuol dire che si guadagna ogni anno ma che semplicemente abbiamo buone basi fondamentali per tradare.
Senza indicatori.
Non so se ti sei accorto che non ho citato indicatori, trendline, ritracciamenti, cicli, onde e forchette. Non funzionano e non servono minimamente sulle materie prime dove comanda la legge della domanda e dell’offerta, nient’altro.
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