I mercati si stanno muovendo sulla scia dei tassi di interesse bassissimi della Federal Reserve, che giustificano valutazioni di titoli più costose o su un maggiore ottimismo sulla crescita economica?
I due tendono spesso ad andare insieme, ma un accurato lavoro di ricerca dello stratega azionario statunitense del Credit Suisse AG Jonathan Golub sui collegamenti tra la performance dei titoli azionari e il credito societario e il mercato dei Treasury suggerisce che attualmente il principale fattore trainante è l’ottimismo economico.
Come mostra il grafico seguente, l’indice S&P 500 è stato fortemente correlato al rendimento a 10 anni da quando ha raggiunto il picco pre-Covid il 19 febbraio, ma non nel modo in cui ci aspetteremmo se il mercato dipendesse da denaro a basso costo.
Al contrario, esiste una correlazione positiva tra i rendimenti del Tesoro e le azioni, il che significa che le azioni aumentano quando il denaro diventa più costoso.
Esiste anche una correlazione negativa tra lo spread delle obbligazioni societarie investment grade su titoli del Tesoro e azioni. Ma non c’è alcuna correlazione di cui parlare tra il rendimento effettivo a cui le società possono prendere in prestito e il loro prezzo delle azioni. Il diagramma illustra la relazione.
In alternativa, possiamo vedere come queste relazioni si sono spostate nel tempo. Ciò mostra il rendimento a 10 anni rispetto allo S&P 500 per anno finora. Il rendimento a 10 anni è stato in coma per mesi, ma si noti che i giorni migliori delle azioni sono arrivati quando i rendimenti del Tesoro erano in aumento.
Nel 2020, i giorni migliori delle azioni sono arrivati quando i rendimenti del Tesoro aumentavano.
Quando osserviamo gli spread societari, su una scala invertita, rispetto all’S & P 500, possiamo nuovamente vedere una relazione chiara. Rendimento più basso significa prezzi delle azioni più elevati: gli spread obbligazionari societari più rigorosi rafforzano l’S & P 500: Il filo conduttore qui è che gli spread più stretti e i rendimenti più alti del Tesoro implicano entrambi fiducia nell’economia.
Quindi possiamo forse dedurre, come afferma Golub, che il mercato “sembra molto più focalizzato sulla salute economica rispetto a un calo del costo del capitale”
Ciò è incoraggiante, sebbene forse significhi anche che ora il denaro economico è dato per scontato e il mercato è diventato estremamente sensibile a qualsiasi segno di crescita economica o alla sua mancanza.
Per un ulteriore indicatore del fatto che il mercato è stato più interessato alla crescita economica da quando la Fed ha assicurato rendimenti decennali bassissimi, si noti questo grafico delle prestazioni relative dei settori difensivi e ciclici, da Longview Economics a Londra. Normalmente questi settori si muovono in linea con i rendimenti obbligazionari.
Esiste ancora una correlazione (in quanto tendono a muoversi nella stessa direzione), ma i ciclici hanno goduto di una ripresa maggiore di quanto sarebbe stato implicito nei soli rendimenti obbligazionari.
Per il momento, la Fed non sta agendo su base giornaliera; gli investitori sono invece concentrati maggiormente sulle possibilità di crescita. Ciò significa una preoccupazione sempre maggiore circa l’equilibrio dei rischi intorno alla pandemia e significa anche guardare agli sforzi per rinvigorire la politica fiscale. La politica monetaria è andata il più lontano possibile e questo è assodato.
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