In questo periodo di crisi sanitaria, la Cina approfitta del basso prezzo del mercato pretrolifero per fare scorta di greggio aumentando notevolmente l’importazione rispetto agli anni precedenti.
In particolare la quota del mercato russo è aumentata considerevolmente a discapito dell’Arabia Saudita mentre le importazioni dal mercato statunitense e venezuelano sono pari allo zero.
Già nel mese di marzo, però, si nota un notevole calo di importazione rispetto ai due mesi precedenti dovuto sia ad una minore domanda di carburante sia alla limitata capacità di stoccaggio del greggio.
Nonostante la Cina sia il maggior importatore di petrolio al mondo, a causa del Covid-19 nonché del limitato spazio di stoccaggio, la domanda nel mercato rimane sempre bassa portando così a supporre che per un lungo periodo il prezzo al barile rimanga basso.
Insomma, Russia e Arabia si sono fatte inutilmente male provocando la crisi dei prezzi pre-covid, anticipando le sofferenze e, per quanto riguarda l’Arabia, perdendo addirittura quote di mercato.
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