I prezzi del cotone risentono del coronavirus

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I prezzi del cotone risentono del coronavirus

I coltivatori di cotone statunitensi si stavano appena riprendendo da un anno difficile di guerra commerciale USA-Cina. Ora la pandemia di coronavirus li colpisce ancora abbattendo i prezzi e incutendo timori per il futuro.

I futures sul cotone quotati all’ICE, sono stati scambiati ai livelli più bassi dal 2010, con il contratto a termine più vicino in calo del 2,3%, a poco meno di 54 cents/pound. Dall’inizio dell’anno i prezzi sono scesi del 23%.

I coltivatori e i commercianti di cotone speravano che i prezzi avrebbero registrato una ripresa sostenuta dopo un cessate il fuoco nella guerra commerciale tra USA e Cina di due anni che ha paralizzato i mercati in tutto il mondo. La Cina è stata un grande importatore di cotone americano e la guerra commerciale ha portato i prezzi a un minimo di quasi quattro anni la scorsa estate.

All’inizio di quest’anno, le forti vendite verso paesi come il Pakistan e il Vietnam, così come la firma dell’accordo commerciale parziale di fase uno tra Stati Uniti e Cina, hanno dato speranza ai coltivatori statunitensi che i prezzi più alti fossero dietro l’angolo.

Quella speranza sta scomparendo mentre il nuovo coronavirus si diffonde in tutto il mondo. Gli analisti di JPMorgan stimano una perdita dell’1,1% rispetto al prodotto interno lordo mondiale nel 2020.

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti stimava che gli acri di cotone piantato negli Stati Uniti sarebbero scesi del 9% nel 2020, a 12,5 milioni, soprattutto perché la guerra commerciale aveva reso cauti gli agricoltori. La riduzione degli acri dovrebbe tagliare la produzione statunitense di 600.000 balle. Ne ho parlato nella mia analisi del Wasde del 13 marzo.

Ma la domanda potrebbe diminuire anche più rapidamente dell’offerta in calo. Coronavirus sta costringendo i rivenditori di abbigliamento come Inditex, che possiede il marchio Zara e H&M a chiudere i negozi in tutto il mondo.

“In questo momento c’è tanta incertezza”, ha dichiarato Jon Devine, economista senior della Cotton Incorporated, società che rappresenta i coltivatori di cotone.

Inoltre, il numero di acri di cotone che viene effettivamente piantato potrebbe essere persino inferiore a quello che l’USDA prevede, con gli agricoltori preoccupati che la domanda di cotone continuerà a diminuire. Ma i tempi non potrebbero essere peggiori. Con la stagione della semina del cotone che inizia ora e che dura fino ad aprile, gli agricoltori non hanno tempo di scegliere un’altra coltura da coltivare.

Import/export

I maggiori esportatori di cotone sono gli Stati Uniti

Il maggiore importatore di cotone è la Cina.

Prezzi

Di seguito il prezzo del contratto di maggio (front) rispetto ai contratti di maggio dei precedenti 20 anni (ad esclusione del 2011).

Come dicevo nell’analisi del Wasde, dovremo comunque aspettare maggio per il report che ci potrà dire effettivamente se conviene quest’anno tradare la stagionalità del cotone.

Di questi tempi fretta e superficialità possono giocare brutti scherzi.

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