Un’offerta pubblica iniziale o IPO (dall’inglese Initial Public Offering) è un’offerta al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato.
Mancano pochi giorni a quella che probabilmente sarà la più grande IPO finora mai verificatasi. Si tratta di ANT, gruppo Fintech del colosso Alibaba, che si quoterà sulle borse di Shangai e Hong Kong. L’ipotesi ad oggi è la raccolta di una cifra superiore ai 30 miliardi di dollari, che supererebbe l’attuale detentrice del record, Saudi Aramco, che ha raccolto “solo” 29,4 miliardi di dollari.
È quindi interessante leggere l’articolo di Perry J. Kaufman sull’edizione di settembre della rivista Technical Analysis of Stock & Commodities.
Nell’articolo viene affrontato il tema delle IPO e se storicamente nel passato sia stato profittevole o meno investirci.
Per quanto riguarda le più grandi IPO sul mercato americano, come potete vedere dalla Figure 1, solo General Motors quota a un prezzo inferiore rispetto a quello di quotazione iniziale. Investire in tutte le altre avrebbe garantito un rendimento incredibile: solo per Google si parla di più del 1200%! Ah, se solo esistesse la macchina del tempo…
Non deve però sfuggire un dettaglio importante: 4 azioni su 5 dopo un anno dalla quotazione erano in perdita rispetto il prezzo di quotazione, come è possibile vedere dal grafico della Figure 2.
Quindi, investendo in una IPO, mediamente dovremmo attenderci di essere in perdita dopo un anno? Una parte fondamentale la gioca il timing; per esempio Google si è quotata dopo lo scoppio della bolla delle DotCom, mentre Alibaba e Facebook hanno beneficiato del bull market dopo la crisi del 2008.
Un altro fattore chiave potrebbe essere il prezzo di offerta in IPO.
Analizzando invece le IPO più recenti nel 2019 (Figure 3) è interessante vedere come dopo 6 mesi il rendimento medio di queste 11 IPO fosse del -21%. Al 15 aprile 2020, il rendimento sarebbe stato un guadagno del 26%. Da notare, però, che il profitto sarebbe stato generato solo da 6 titoli su 11: tra i titoli migliori Zoom, Beyond Meat e Peloton che hanno beneficiato dagli effetti della pandemia da Covid-19.
L’impressione è quindi che guadagnare su una IPO tenendo le azioni almeno 1 anno non sempre sia una buona idea.
È possibile allora fare almeno un profitto veloce?
La figura 5 mostra l’andamento nei primi 3 giorni di quotazione. Il prezzo considerato non è quello di offerta in IPO, ma un prezzo medio a cui un investitore avrebbe potuto acquistare durante il primo giorno di quotazione.
Rendimento medio a 2 giorni del -3.2% e a 3 giorni di -0.1%: un po’ incerto per sperare di ricavarci qualcosa nel breve.
Insomma, il primo anno, sia per le aziende più grandi che per gli esempi delle ultime quotate, ha sempre rappresentato un’incertezza.
E non va meglio per i primi giorni: specialmente il secondo giorno è solitamente negativo e le probabilità in generale di trarre un profitto non superano il classico 50%.
Possiamo quindi concludere che investire in una IPO difficilmente ripaga, se non entro il secondo anno.
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