I prezzi globali del petrolio sono scesi domenica dopo che l’Arabia Saudita ha annunciato che questo mese avrebbe aumentato la produzione di petrolio alla sua capacità massima di 12 milioni di barili al giorno.
La decisione dell’Arabia è giunta a seguito del mancato accordo con la Russia per il taglio della produzione a causa del coronavirus (la cosiddetta guerra dei prezzi).
Al fine di non perdere quote di mercato, l’Arabia ha aumentato la produzione attivando anche le scorte. Questo è stato possibile grazie al basso costo di produzione: il minore in assoluto rispetto alle principali concorrenti.
Le conseguenze di questa guerra di prezzi sono imprevedibili.
La cosa certa è che la stagionalità salta del tutto.
In secondo luogo i prezzi bassi possono aiutare l’economia mondiale colpita dal coronavirus. D’altro canto i prezzi così bassi rischiano di mettere in seria difficoltà le principali aziende produttrici statunitensi, indebitate fino al collo e con costi di produzione mediamente sopra i 40-45$ al barile.
Stiamo alla finestra a vedere.
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