Su Bloomberg c’è un commento riguardo la copertura nei momenti di crollo dell’azionario. Nella sostanza, Joe, afferma che l’oro non è totalmente un bene rifugio, o meglio ancora che lo sia più emotivamente che fattivamente.
Porta in esempio il crollo del 2008 e afferma che, senza dover necessariamente fare paragoni tra crolli diversi, per coprirsi dai crolli del mercato azionario sia meglio comprare l’obbligazionario invece che l’oro.
Comparazione normalizzata tra Gold, S&P Index e iShares 20+ ETF (Treasury Bond) nel 2008
Sono assolutamente d’accordo e ho i dati a confermarlo:
Correlazione Rolling degli ultimi 200 giorni dei prezzi dal 2000 dal 2020 tra future continuos dell’S&P500 e il Gold
Correlazione Rolling degli ultimi 200 giorni dei prezzi dal 2000 dal 2020 tra future continuos dell’S&P500 e il decennale americano (T-Note)
E’ evidente e decisamente più costante l’anti correlazione tra bond e indice.
Ci tengo a precisare che gli episodi sono, appunto, episodi e non servono per analisi approfondite, però ecco cos’è successo tra ES e GC sul future continuo nel 2008, nel 2018 e il 24 febbraio di quest’anno (2020).
Comparazione del grafico dei prezzi tra S&P500 (future continuos) e il Gold (future continuos) nell’ottobre 2018
Comparazione del grafico dei prezzi tra S&P500 (future continuos) e il Gold (future continuos) nel febbraio 2018
Comparazione del grafico dei prezzi tra S&P500 (future continuos) e il Gold (future continuos) nell’autunno 2018
Comparazione del grafico dei prezzi tra S&P500 (future continuos) e il Gold (future continuos) il 24 febbraio 2020
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Francesco Buzzi
Trader Full-Time e divulgatore.
Specializzato nel trading sistematico su future e sulle commodity. Creatore di migliaia di trading system, indicatori proprietari e metodi di trading originali.
Appassionato di materie prime, statistiche e di tutto ciò che riguarda il trading.