L’annuale conferenza di Buffett a Omaha è stata abbastanza surreale. La sala che solitamente ospita fino a 20.000 persone era quasi vuota. C’era solo lui, Greg Abel, vicepresidente per le operazioni non assicurative del Berkshire e alcuni giornalisti selezionati.
Charlie Munger, storico investitore e amico di Warren Buffett non c’era. Buffett ha rassicurato tutti dicendo semplicemente che stava bene ma che non era necessario farlo venire dalla California vista l’età (96) e il coronavirus.
Nel primo trimestre Berkshire ha registrato una perdita di quasi 49,7 miliardi di dollari.
I temi principali sono stati:
La crisi di quest’anno è diversa dal 2008. Le banche non ne sono la causa e, anzi, stanno reagendo bene. Non ci sono problemi dirigenziali nelle aziende e, nonostante la fiducia nell’economia americana sia incrollabile, ci sono sicuri scenari di cambiamento.
Un’altro aspetto che rende la crisi diversa è l’enorme liquidità della FED in aiuto alle aziende che non hanno dovuto far richiesta di prestiti e aiuti alla Berkshire Hathaway. Nel 2008 Buffett ha potuto comprare e dettare condizioni come mai fino allora segnando incrementi notevoli di partecipazioni e nuove acquisizioni.
Buffett sono anni che cerca opportunità per un grande acquisto ma lamenta che i prezzi sono troppo alti.
Ha fatto scalpore la notizia della vendita delle partecipazioni in diverse aziende.
Berkshire era uno dei tre principali azionisti di American Airlines, Delta Air Lines, Southwest Airlines e United Airlines. Buffett ha deciso di abbandonare completamente quelle posizioni: ” Il mondo è cambiato per le compagnie aeree e le auguriamo ogni bene”.
Anche se Buffett crede ancora nelle prospettive a lungo termine dell’economia americana nel suo insieme, la sua svolta a 180 gradi nel settore delle compagnie aeree mostra che vede il virus cambiare almeno alcuni comportamenti dei consumatori per sempre.
L’ultima sua grande acquisizione (per 37 miliardi) è stata Precision Castparts nel 2016. L’azienda è in enorme perdita perché legata a doppio filo a Boeing e ad altre aziende del settore.
L’attuale crisi “sta creando un’enorme quantità di ansia e sta cambiando la psiche delle persone e fa perdere loro un po’ l’orientamento, è comprensibile”, ha detto il presidente e CEO del Berkshire ai suoi ascoltatori virtuali.
“La magia americana ha sempre prevalso e lo farà di nuovo.”
Mentre la sua incrollabile fiducia nell’economia americana non è quasi un nuovo tema delle lezioni di Buffett, di solito non sono così commoventi.
Dopotutto, Buffett una volta scrisse:
“Ogni decennio circa, le nuvole scure riempiranno i cieli economici. Quando si verificano acquazzoni di quel tipo, è indispensabile che corriamo all’aperto trasportando vasche da bagno, non cucchiaini da tè. E questo lo faremo.”
Il fatto che non sia successo getta un’ombra sull’ottimismo di Buffett. In realtà è mia opinione che non sia mancanza di ottimismo ma prudenza e attesa dell’occasione giusta.
Ulteriore incremento di liquidità per la Berkshire che ormai si attesta a 137 miliardi di dollari. Buffett negli ultimi hanno ha dato molto peso alla liquidità, segno come dicevo, della prudenza del più grande investitore di tutti i tempi.
Buffett aveva un messaggio per chiunque lo sostituirà in futuro, visto la sua età: “Scommetto sull’America per il resto della mia vita, e spero che i miei successori al Berkshire lo facciano”.
Ha chiuso la serata con un sorriso e una risata: “Ci vediamo l’anno prossimo e riempiremo questo posto!” Speriamo.
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