Oggi il Wall Street Journal ha provato a spiegare i motivi del grande rialzo dei prezzi recenti sul riso.
I prezzi del riso sono cresciuti del 47% nelle ultime due settimane per raggiungere il suo livello più alto da novembre 2011, rendendo il riso uno dei prodotti in più rapida ascesa nel recente rally di mercato. I futures sul riso sono stati scambiati fino a 23.565 venerdì prima di rinunciare a un certo guadagno nelle ultime sessioni.
Dal precedente picco, il contratto di luglio (front month) ha ceduto il 33% in 4 giorni.
L’ondata è stata alimentata da un picco nelle vendite al dettaglio, con i consumatori che hanno fatto scorta di beni di prima necessità durante i blocchi della pandemia. Per 13 settimane terminate il 30 maggio, le vendite al dettaglio di riso sono aumentate di quasi il 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo i dati di Nielsen.
Tale aumento della domanda ha incontrato un’offerta inferiore alle attese. La produzione di riso negli Stati Uniti nel 2019 è scesa del 17% a 184,7 milioni di cwt, ovvero circa 18,5 miliardi di pound, secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.
Questo perché le piogge record che hanno colpito la Cintura di mais degli Stati Uniti la scorsa primavera hanno interessato anche stati come Arkansas, Missouri, Mississippi, Louisiana e Texas, dove viene coltivata la maggior parte del riso americano.
“Le stesse problematiche che affliggevano le coltivazioni di mais e soia riguardavano anche il riso”, ha dichiarato John Newton, capo economista dell’American Farm Bureau Federation.
Una stagione di semina primaverile molto più fruttuosa quest’anno significa che l’aumento dei prezzi potrebbe rivelarsi temporaneo, ha affermato Newton. L’USDA prevede una produzione di riso negli Stati Uniti a 216,2 milioni di tonnellate quest’anno, sostanzialmente un rimbalzo completo.
“Fino a quando quel nuovo raccolto non arriverà sul mercato, hai una scorta limitata“, ha dichiarato Newton.
Ora il future di luglio sul riso si trova in mezzo a uno sconquassamento importante. E’ dal 3 giugno che vive intere sessioni di market halt. Il market halt è il blocco automatico delle contrattazioni in presenza di scostamenti molto importanti di prezzo.
Infatti se è vero che ha raggiunto picco di 23.600 punti, nella sessione di mercoledì il prezzo è precipitato a 15.820. Quindi ha fatto market halt in salita e anche in discesa. Probabilmente gli speculatori hanno provato ad approfittare dell’incredibile aumento di prezzo per un profitto veloce, mentre qualcuno sarà rimasto incastrato nel market halt non riuscendo più a chiudere la posizione.
Questo è il bello e contemporaneamente il brutto delle commodity.
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