Gold: dall’analisi “fondamentale” all’analisi grafica (è l’ora di mandare in pensione Elliott e soci)

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Gold: dall’analisi “fondamentale” all’analisi grafica (è l’ora di mandare in pensione Elliott e soci)


Di seguito il report integrale di una famosissima azienda di analisi su commodity riguardo il gold. Il metallo prezioso per eccellenza sta vivendo un periodo di forte rally e questo articolo cerca di contestualizzare gli scenari futuri.

Dopo l’articolo, una mia breve considerazione su una fallacia colossale contenuta nell’articolo.

Oro: una ricetta per l’inflazione stile anni ’70?

Dopo piu’ di un lustro in cui sembrava essere dimenticato, il mercato dell’oro sta tornando di moda.

Nel lungo pensiamo che il mondo affrontera’ un periodo di inflazione stile anni’70 ma a breve termine considerando forze come i flussi storici di investimento,gli acquisti delle banche centrali, il declino della produzione sudafricana, un dollaro in calo e un deficit mondiale (in quantità) è probabile che l’oro vada verso nuovi massimi storici.

In passato, il mercato dell’oro ha avuto i suoi picchi quando le paure inflazionistiche dominavano. Ma oggi l’inflazione viene vista come altamente improbabile (alcuni pensano impossibile) basandosi sul fatto che la Federal Reserve americana sa come controllarla ma anche a causa dei problemi dell’economia globale dovuti alla catastrofe del coronavirus.

Tuttavia, la seconda ondata di contagi potrebbe comportare l’ennesimo round di stimoli statunitensi e stranieri, e pensiamo che alla fine la innescheranno.

I banchieri centrali potrebbero sbagliare nel fornire troppo aiuto per troppo tempo per dare il via ad un processo inflazionistico, perchè potrebbe succedere che con un vaccino di successo ci possa essere un rallentamento dei contagi più repentino del previsto.

Mentre potrebbe essere discutibile aspettarsi che il modello storico degli investimenti in strumenti derivati che si è verificato nei primi sei mesi del 2020 possa essere replicato nella seconda metà dell’anno, vale la pena sottolineare che gli afflussi finora hanno superato il record precedente che è stato nel 2009.

Gli ETF sull’oro hanno aggiunto 734 tonnellate per i primi sei mesi dell’anno, che rappresenta il 45% della produzione globale nel periodo. A questo ritmo, la domanda di investimenti per il 2020 raggiungerebbe le 1.468 tonnellate


Per avere un paragone, il record di acquisti annuali della banca centrale è di circa 700 tonnellate.

L’India del 2018 ha acquistato poco meno di 800 tonnellate, la Cina ha acquistato all’incirca 1.000 tonnellate e nel mondo la domanda nella gioielleria è stata di 2.241 t.

Vorremmo anche dire che l’aumento dei prezzi dell’oro nella seconda metà del 2020 potrebbe fare aumentare la domanda di investimento a un livello che corrisponderebbe quasi al totale combinato delle due maggiori nazioni consumatrici.

Attualmente i forti guadagni sul mercato azionario probabilmente stanno rallentando alcuni flussi in oro, ma con la Fed che promette di mantenere i tassi a questi livelli per molto tempo e fino a che che la ripresa sia sufficiente, non si può escludere una rotazione massiccia dagli asset attuali verso l’oro a seguito dell’annuncio ufficiale di un vaccino che funzioni.

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Non è chiaro quali acquisti faranno le banche centrali nel 2020, considerando i 10 anni di acquisti passati e i due record annuali consecutivi nel 2018 e nel 2019. Si potrebbe anche dire che i banchieri centrali ne hanno le mani piene nel 2020 e che potrebbero spostare la loro attenzione sulla costruzione di riserve auree fornendo al mercato tutta la liquidità possibile.

D’altra parte, si stima che le attuali riserve auree della Cina siano circa un terzo degli Stati Uniti. Per arrivare all’obiettivo di essere la banca centrale più capace nel mondo, la Cina avrebbe bisogno di significative partecipazioni in oro.

Un altro fattore di supporto è il tentativo del governo indiano di assecondare il desiderio culturale di possedere oro della popolazione con lo sviluppo di strumenti che porterebbero chi investe in oro in un sistema sicuro e moderno e servirebbe ad aumentare gli investimenti complessivi sul metallo giallo.

L’ interesse per l’oro è iniziato a marzo 2019 e ha portato un aumento di volumi e open interest maggiore che nel rally dei subprime, il che sottolinea il grande interesse. I volume dell’oro negli ultimi 12 i mesi sono stati senza dubbio i più grandi della storia, ma ancora inferiori di 100.000 contratti dall’inizio dell’anno.

Le attuali condizioni del mercato sembrano essere abbastanza forti da giustificare nuovi record. L’analisi delle onde di elliott suggerisce che il mercato toro è stato confermato da un aumento del volume degli scambi sulla seconda onda, ma anche suggerisce che questa dovrebbe essere più grande della prima.

Quindi l’ obiettivo è almeno $ 2,200 sul grafico mensile, (equivalente alla prima onda). Un target più vicino usando l’ampiezza del consolidamento da aprile a giugno come misura (dal breakout oltre $ 1.789) si arriva a $ 1.915.

Fine articolo.

Veniamo a noi. Questo tipo di analisi non hanno riscontri veramente pratici ma non importa. E’ importante secondo me scindere le cose: alcuni report hanno il solo scopo di tenerci aggiornati, aumentare le nostre competenze e chiarire il quadro generale/macro dell’economia.

Il lato strettamente pratico del trading non si svolge tramite report (quasi mai) ma tramite analisi statistiche che rendano verificabili e replicabili le strategie. Qua casca l’asino. Dopo un articolo di descrizione sui fondamentali dell’oro e delle banche centrali, cosa diavolo c’entrano le onde di Elliott?

E’ una domanda retorica, ovviamente. Le analisi grafiche sono totalmente inutili perché basta cambiare prospettiva, zoom o timeframe e si sballa tutto. Inoltre le analisi grafiche sono ampiamente discrezionali e i nostri bias di conferma involontari ci fanno vedere cose che non esistono.

La faccio brevissima: a tirare X righe nei grafici randomicamente, abbiamo la certezza matematica di riuscire a individuare supporto/resistenze con sufficiente precisione. Questo perché inglobiamo sempre una certa tolleranza che, moltiplicata per i punti possibili di contatto, rende l’analisi grafica efficace quanto la casualità.

Mi rendo conto sia difficile da accettare perché spesso viene venduta come soluzione facile ai trader novizi senza capacità per comprendere che c’è un altro modo di affrontare i mercati. E poi l’analisi grafica è “confortante” perché la possiamo vedere personalmente.

Peccato che l’occhio umano è incredibilmente fallace. A tal proposito insisto nel consigliarvi il libro Pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman che spiega nel dettaglio quanto il cervello sbagli a interpretare inconsciamente la realtà.

Ormai non ci sono più scuse: le piattaforme per verificare le fandonie sono alla portata di tutti. Il trading è ormai diffuso e accessibile e le informazioni sempre di maggior qualità. Non ci sono davvero più scuse per non mandare in pensione Elliott, Gann, Fibonacci e soci.

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