Il petrolio crolla a causa della guerra dei prezzi

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Il petrolio crolla a causa della guerra dei prezzi

Apertura in profondo gap down per crude oil e affini dopo il mancato accordo dell’OPEC con la Russia.

Perché la Russia non ha firmato l’accordo di tagliare la produzione? Perché era stufa delle politiche statunitensi.

Il Cremlino ha deciso di sacrificare l’OPEC + per fermare i produttori statunitensi di scisto e punire gli Stati Uniti per aver fatto casino con Nord Stream 2″

Alexander Dynkin

Nord Stream 2 è un progetto di un oleodotto che avrebbe dovuto collegare i grandi giacimenti di Gas della Siberia con la Germania e che è stato duramente colpito dalle sanzioni USA.

Mappa del progetto Nord Stream 2

“Certo, sconvolgere l’Arabia Saudita potrebbe essere una cosa rischiosa, ma al momento questa è la strategia della Russia”

“I prezzi scenderanno fino a quando Mosca o Riyad non annulleranno la gara di resistenza o la produzione nordamericana sarà fortemente ridotta”

Bob McNally, presidente di Rapidan Energy Advisors ed ex membro del Consiglio di sicurezza nazionale.

La strategia russa punta a destabilizzare i produttori di scisto americani che hanno un costo di produzione decisamente più alto rispetto la Russia.

Si prevede che i piccoli produttori indipendenti (soprattutto del Texas) dovranno chiudere o chiedere forti prestiti, mentre le grandi compagnie sicuramente riusciranno a far fronte al prezzo attuale (almeno al momento). Cosa succederà, ora?

Gli Stati Uniti taglieranno effettivamente la produzione? Credo sia inutile ricordare che non è solo una prova di forza in ambito energetico ma anche politico.

Al momento l’Arabia Saudita ha deciso di punire la Russia aumentando la produzione e facendo ricorso alle immense scorte. Sembra voglia raggiungere il record di 12 milioni di barili al giorno. L’Arabia Saudita ha uno dei minori costi di produzione in assoluto e pare voglia spingere la Russia a rivedere la sua posizione.

Prezzo medio di produzione in $ al barile.

E’ una roulette russa dei prezzi dalle conseguenze potenzialmente gravissime.

La Russia, seppur mantenendo i negoziati aperti, ha promesso di aumentare la produzione di almeno 300.000 barili al giorno; affermano, infatti, di riuscire a mantenere questi prezzi di sconto fino a 4-5 mesi.

Al momento la guerra dei prezzi sul petrolio ha danneggiato Norvegia e Oman. Ci saranno sicuramente pesanti conseguenze anche sull’industria dello scisto statunitense ma in un modo che, attualmente, nessuno può predere.

Da parte mia, annoto con sconforto l’annullamento della stagionalità long. Stiamo alla finestra e, se non siamo certi di come operare, non agiamo.

FONTI: https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-03-08/oil-in-freefall-after-saudis-slash-prices-in-all-out-crude-war?sref=okemOq9x

FONTI: https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-03-07/saudis-plan-big-oil-output-hike-beginning-all-out-price-war?cmpid=BBD030820_OAS&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_term=200308&utm_campaign=openasia&sref=okemOq9x

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