Quanto ho pianto sul latte versato

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Quanto ho pianto sul latte versato

Il mio primo approccio con gli spread stagionali sulle materie prime è avvenuto a Maggio 2020, grazie al corso Seasonal Spread Strategici.

Dopo aver guardato e riguardato il corso, a Giugno ho iniziato a operare in reale, inizialmente seguendo semplicemente i Segnali Scrocchiarelli inclusi per 3 mesi con il corso (specifico che all’epoca non collaboravo con BuzWay ed ero un normalissimo studente come gli altri).

Nonostante tutte le difficoltà di questo stranissimo 2020, verso la fine di Luglio le cose stavano andando decisamente bene: il mio capitale era leggermente aumentato e sostanzialmente potevo dire di essermi già ripagato il corso. Non male!

A quel punto è scattato qualcosa a livello mentale. Ero molto positivo e ho cominciato a fare le prime operazioni in autonomia, indipendentemente da quelle che Francesco indicava nei segnali.

Una, in particolare, mi sembrava una buona occasione: lo spread sul latte tra i contratti di Settembre e Dicembre.

Ora, riguardando il grafico col senno di poi e alla luce dell’esperienza in seguito acquisita, non riesco proprio a spiegrami quella percezione, se non con l’entusiasmo legato ai primi risultati positivi e l’incoscienza che ne derivava.

Il 4 agosto di primo mattino apro una posizione buy a 1,51: entro poche ore sto già rischiando di incassare uno stop loss (peraltro decisamente sproporzionato rispetto al mio capitale) perché lo spread è sceso come un fuso.

Improvvisamente il mio capitale complessivo è andato in negativo rispetto a quanto avevo versato.

Non posso tollerarlo: non posso aver toppato così clamorosamente.

Quindi, invece di accettare la sconfitta, cosa faccio? Sposto lo stop (che, ripeto, era già di per sé eccessivo sin dall’inizio per il mio capitale)!

Non contento, apro un secondo spread identico a 0,5, convinto che in questo modo potrò mediare il prezzo di ingresso e recuperare più velocemente quando il valore dello spread risalirà.

Peccato che non risalga affatto!

Cado in un delirio emotivo di rabbia e frustrazione miste alla convinzione che prima o poi lo spread risalirà.

Non entro nel merito di ogni singola operazione che ho fatto da lì in poi perché non è questo l’obiettivo dell’articolo, ma ti basti sapere che con queste operazioni scriteriate ho bruciato circa il 30% del mio capitale.

E l’ho fatto ignorando bellamente tutte le indicazioni contenute nel corso nonché quelle riassunte nei 5 pilastri del trading profittevole.

Non ho sfruttato il vero vantaggio degli spread stagionali, scegliendo di tradare uno strumento (il latte) notoriamente poco prevedibile e illiquido. Non a caso non rientra fra i futures che Francesco consiglia all’interno del corso.

Insomma ho cercato di prevedere qualcosa di assolutamente imprevedibile!

Non ho gestito correttamente il rischio, impostando da subito uno stop loss troppo elevato per il mio capitale e andando addirittura ad aumentarlo quando stava per essere toccato dopo poche ore dall’ingresso.

Non ho diversificato correttamente (a un certo punto del delirio sono arrivato ad aprire un terzo spread contemporaneo sul latte, seppur con scadenze diverse).

Non parliamo poi della pazienza e della gestione emotiva, che come avrai capito è stata letteralmente un disastro!

L’unica cosa che mi ha salvato da guai peggiori è stato il ricordo di una frase di Francesco all’interno del corso.

Diceva che quando entri in questo tipo di spirali, l’unica è chiudere tutto, prendersi qualche giorno di stacco totale in modo da raffreddare la mente, senza mettersi in testa di dover “recuperare” al più presto quanto perduto.

Per fortuna, almeno quella indicazione l’ho seguita.

Da allora, tornando a seguire pedissequamente i segnali e le indicazioni contenute nel corso (che ho riguardato da capo a piedi) ho recuperato le perdite e dopo quasi cinque mesi sono di nuovo in leggero profitto.

Ma credo che la lezione che ho imparato abbia un valore decisamente maggiore: pretendere di avere ragione nel trading porta alla rovina.

Gli errori di ingresso ci saranno sempre, ed è fondamentale avere un metodo oggettivo, semplice e replicabile per gestirli e limitare le perdite.

Applicando ciò che insegna il corso Seasonal Spread Strategici, insomma, ci si possono regalare parecchie soddisfazioni.

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