Riciclarsi trader: la quarantena ha generato migliaia di trader improvvisati

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Riciclarsi trader: la quarantena ha generato migliaia di trader improvvisati

Come riportato dai giornali italiani, anche in America milioni di persone si stanno dedicando al trading online.
Nell’articolo pubblicato da WSJ viene analizzato l’aumento di utenti che si sono approcciati al trading online in questi primi mesi del lockdown dovuto alla pandemia del Coronavirus. Fenomeno non legato solo all’America ma diffuso quasi a livello mondiale, come vedremo successivamente dai dati.

È emblematico l’esempio di Robinhood che ha registrato il record di 3 milioni di nuovi utenti nei primi 4 mesi dell’anno.
Robinhood è stato anche uno dei primi broker a creare un nuovo modello di business per i broker, ha infatti azzerato completamente le commissioni per i clienti, che sono invogliati a operare di più non avendo costi, ma come broker riesce a guadagnare vendendo il flusso degli ordini dei clienti a grandi aziende e istituti finanziari.

A sostegno di questa diffusione di broker “low cost” sono stati anche i social, si sono infatti andate a creare grosse comunità di trader retail sia su Twitter che su Reddit, dove migliaia di persone si scambiano consigli e indicazioni, tutti con lo scopo di guadagnare quanti più soldi il più possibile velocemente.

La diffusione è stata talmente importante che ora, secondo quanto riportato da un rappresentante di Citadel Securities, l’attività dei trader retail corrisponde a un quinto di tutta l’attività sul mercato azionario e a un quarto dell’attività, durante i periodi a più alta volatilità.

Il grande flusso di liquidità generato dai nuovi trader, secondo quanto riportato da Goldman Sachs, ha portato le azioni più popolari a sovraperformare le azioni che mediamente erano presenti nei portafogli di hedge fund e fondi comuni.

Non sempre però le cose vanno come dovrebbero andare e infatti secondo uno studio pubblicato da Barclays, che ha esaminato tutti i trade effettuati dai clienti di Robinhood tra marzo e i primi di giugno, ha evidenziato che le azioni maggiormente comprate dai trader retail sono quelle che poi successivamente hanno performato peggio.

Anche i numeri ufficiali pubblicati dalle varie società in occasione della pubblicazione dei bilanci di ogni quadrimestre non lasciano spazio ai dubbi: Gain Capital registra un aumento di nuovi conti retail aperti pari a 93.433 e un aumento di controvalore degli scambi del 27% rispetto al Q2 2019, per un totale di 590 miliardi di dollari.

Interactive Broker, nonostante sia uno dei meno gettonati tra gli investitori più inesperti in quanto solo da poco concede le commissioni gratuite ai cittadini americani, ha comunque visto aumentare il numero di clienti, un 36% in più rispetto a giugno 2019 per un totale di 875.900.

A livello mondiale ha comunque registrato un aumento di profitti (+55% rispetto lo scorso anno) per quanto riguarda le commissioni pagate dai clienti, a sostegno del fatto che non sia solo un fenomeno americano, ma che ha interessato diversi paesi.

Ma che cosa spinge persone che non si sono mai interessate alla finanza ad aprire un conto presso un broker online per “investire”?

Oltre alla noia, al fatto di essere chiusi in casa e il bisogno di stimoli e adrenalina per l’assenza di eventi sportivi, scommesse e lotterie, anche la mancanza di una fonte di reddito ha avuto un ruolo cruciale in tutto questo.

E’ per esempio il caso dell’agente immobiliare Sharmila Viswasam, intervistata nell’articolo, che si è avvicinata al trading leggendo il libro ‘Trading for Dummies’ e guardando video riguardanti l’investing su YouTube. Ora fa operazioni da migliaia di dollari ogni giorno su azioni, principalmente penny stocks, portando il suo conto iniziale da 25.000$ a 65.000$.

Attenzione a credere che sia tutto così facile, Taleb nel suo libro “Giocati dal caso” ci spiega di fare attenzione alla fortuna nel breve periodo, sia perché le performance su brevi periodi non sono significative, soprattutto per indicazioni sul futuro, sia perché, basandoci sull’esempio delle vite parallele, potremmo essere nel caso del “il migliore risultato possibile”, con negli altri scenari, invece che una performance del genere, avremmo potuto avere un conto azzerato e non avremmo mai sentito parlare di questa agente immobiliare.

Purtroppo, però l’azzeramento del conto può portare a eventi molto negativi.

Come il caso di un ragazzo di 20 anni, Alex Kearns, che con molta poca esperienza, approcciando il mercato delle opzioni ha preso una esposizione troppo grande, e ritrovandosi con una perdita potenziale molto elevata ha deciso di suicidarsi perché spaventato dal debito che credeva di aver accumulato.

La vicenda purtroppo ha evidenziato come l’accesso a strumenti derivati senza avere bene idea di quello che si sta facendo e il rischio che si sta correndo può portare a conseguenza davvero gravi, con perdite superiori al proprio capitale disponibile.

Soprattutto riguardo le opzioni e la comunità di trader di Reddit si è sviluppato un fenomeno che porta i trader inesperti a scommettere all-in al rialzo o al ribasso comprando opzioni, cercando di diventare ricchi con pochi trade, quando basterebbe il giusto rischio per crearsi una fonte di reddito aggiuntiva e non rischiando di perdere tutti i propri soldi da un giorno all’altro.

Quale è la vostra opinione sull’argomento? Cosa succederà a questo flusso di “dumb money” durante il prossimo crollo di mercato? Pensate che questi flussi di denaro, considerando anche solo il flusso passivo in etf, possano creare distorsioni sul mercato?

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