“Il mondo ha una scelta: smettere di sviluppare nuovi giacimenti di petrolio, gas e carbone oggi o affrontare un pericoloso aumento delle temperature globali.”
Questa è la valutazione dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.
Nella sua nuova road map per il raggiungimento di zero emissioni globali di carbonio entro il 2050, l’AIE ha definito in termini rigorosi ciò che il pianeta deve fare per evitare di peggiorare il cambiamento climatico: 1) deve terminare immediatamente la spesa per nuovi progetti inerenti petrolio e carbone, 2) entro il 2030 l’intera flotta mondiale di auto dovrà essere elettrica.
Perentorio e coraggioso come annuncio.
Credo sia però in parte pericoloso e in parte irrealizzabile.
In parte pericoloso per quanto riguarda i veicoli elettrici. La tecnologia ancora deve superare ostacoli enormi come l’approvvigionamento dei metalli principali delle batterie in modo sostenibile e lo smaltimento economico (ed ecologico) delle stesse.
Infatti le miniere di Litio, ad esempio, al giorno d’oggi rappresentano una fonte d’inquinamento elevatissimo e un problema sociale (con diffusi episodi di sfruttamento) rilevante. La maggior parte del litio risiede nei giacimenti cileni e australiani.
Insomma l’espansione dell’utilizzo dovrà andare di passo con l’avanzamento delle tecnologie. Avanzamento che per ora è insufficiente (checché ne dica il nostro Elon).
È anche irrealizzabile come progetto semplicemente perché il mondo attuale si basa soprattutto sul petrolio, sia per l’energia sia per, ad esempio, la produzione di plastica. Plastica che è uno dei materiali più importanti e una delle invenzioni più rivoluzionarie dell’ultimo secolo.
Prima è necessario trovare il modo di sostituire il petrolio con altre fonti energetiche (cosa che si dice di dover fare da 30 e non è ancora avvenuta) e poi bisogna trovare il modo di compensare e sostituire tutti i sottoprodotti del petrolio.
Capirete bene che un conto è dirlo e un conto è farlo. È un cambiamento auspicabile? Assolutamente sì. È realizzabile nei termini ipotizzati? Molto, molto difficile.
Sulle materie prime c’è spesso un’attenzione distorta. Un principio fondamentale per parlare di materie prime è lo studio: bisogna capire come funzionano, come agisce la leva di domanda e offerta, come influiscono sui mercati.
Solo con ferrea competenza si può pensare di parlarne e, in seguito, di trarne profitto. Infatti il trading sulle materie prime è uno dei più fraintesi.
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