Siamo giunti a maggio e come ogni anno si parla della famosa strategia che riguarda l’indice S&P500: sell in may and go away, cioè vendi a maggio e vai via (sottointeso: fino a ottobre).
Teoricamente questa strategia indica un ribasso di circa 5-6 mesi sull’S&P500.
Vediamo se questa strategia è effettivamente valida e se, in un anno particolare come questo, potrebbe essere motivo di attenzione da parte nostra.
I dati sull’S&P500 a nostra disposizione dal 1950 indicano effettivamente una performance meno accentuata proprio nei mesi da maggio a ottobre, come vediamo nel grafico sottostante. (Fonte)
Possiamo notare, però, che la performance – seppure evidenziata con un rosso abbastanza netto – non è affatto negativa. Infatti da maggio a ottobre l’S&P500 sale in media dell’1,5%.
Qualsiasi dato a nostra disposizione denota la stessa media di rendimento. Il grafico qui sotto differenzia i due semestri: da maggio a ottobre in rosso, da novembre ad aprile in blu. Le performance non sono simili, però la colonna rossa è decisamente positiva.
La “famosa” strategia non funziona. Al massimo si potrebbe pensare di disinvestire per sei mesi, per ottimizzare le performance, ma non ha un grande senso pratico.
Un altro falso mito riguardo questa strategia è il seguente: spesso viene identificata come “stagionalità”. È vero, dura circa 6 mesi, ma questo non la classifica automaticamente come stagionalità.
Infatti è lunga quanto due stagioni ma non è guidata da fattori fondamentali. Noi di BuzWay definiamo “stagionalità” una tendenza causata da fattori fondamentali di domanda e offerta e, quindi, specificatamente su materie prime. (Clicca qui per saperne di più).
Da anni denunciamo la scarsa qualità dell’informazione finanziaria italiana. Il “sell in may e go away” è solo un altro dei pilastri di questo contesto purtroppo in larga parte ignorante.
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