L’Arabia Saudita forza ulteriori tagli alla produzione del petrolio

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L’Arabia Saudita forza ulteriori tagli alla produzione del petrolio

Io l’avevo detto sì o no? Sì, l’avevo detto. Era chiaro e palese che l’Arabia Saudita era in grave difficoltà. Ha sbagliato tempismo per iniziare la guerra dei prezzi e non ha affatto potere né soldi per fare il bello e il cattivo tempo nell’industria petrolifera, almeno non ora che ci sono gli Stati Uniti e quella cosina chiamata Covid-19 che ha abbattuto i consumi a livelli record.

Su Bloomberg si legge che l’Arabia Saudita ha annunciato un ulteriore taglio della produzione di petrolio per ridurre la produzione al minimo degli ultimi 18 anni, mentre cerca di accelerare la ripresa da una crisi energetica che ha devastato le finanze del regno.

“I tagli volontari accelereranno ulteriormente il processo di riequilibrio”, ha detto il ministro del petrolio saudita Prince Abdulaziz bin Salman a Bloomberg News durante un’intervista telefonica lunedì. 

È un segnale dell’urgenza avvertita da Riyad di stabilizzare il mercato petrolifero poiché i prezzi stracciati l’hanno costretto a imporre drastici tagli alla spesa , comprese le indennità per milioni di dipendenti pubblici, e triplicare la sua IVA.

Riyadh punta a pompare poco meno di 7,5 milioni di barili al giorno a giugno, rispetto a un obiettivo ufficiale OPEC + di poco meno di 8,5 milioni di barili al giorno. Se l’Arabia Saudita mantiene il suo impegno, la sua produzione scenderà al minimo dalla metà del 2002.

Il taglio è particolarmente simbolico in quanto porta la produzione saudita a meno di 8 milioni di barili al giorno, a lungo vista da molti consulenti e commercianti come una linea rossa che il regno non attraverserebbe.

Trump ha ripetutamente esercitato pressioni su Arabia Saudita, Russia e altri paesi OPEC + per ridurre la produzione nel tentativo di salvare l’industria petrolifera americana.

Nel frattempo l’Arabia Saudita, come dicevo stamane, ha perso credibilità internazionale e messo in serio pericolo i suoi multimiliardari progetti futuri come il Vision 2030 o Neom, la futuristica città del futuro. Progetti che avrebbero aiutato a diversificare un’economia totalmente dipendente dal petrolio.

Il prezzo del Crude Oil WTI ha fatto un piccolo spike.

Prezzo a 5 minuti del CL contratto di giugno.

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